Scritto da Domenico De Masi e Maria Serena Palieri
Per gli antichi Romani, il concetto di otium non indicava il semplice "non far nulla", ma rappresentava un tempo sottratto agli obblighi pubblici e politici, durante il quale ci si poteva dedicare alla creatività e alla riflessione. Nella società postindustriale, secondo Domenico De Masi, è proprio questa forma di ozio "creativo" a diventare centrale, influenzando sia il lavoro sia il tempo libero.
Oggi, con le macchine che svolgono gran parte delle attività ripetitive e fisicamente faticose, ciò che viene maggiormente richiesto all’essere umano è l’inventiva e l’immaginazione. Venute meno le rigide separazioni tra lavoro e vita privata, tra razionalità ed emozione, ci avviamo verso un futuro in cui la tecnologia ci permetterà di vivere e lavorare nello stesso spazio, riconquistando l’ambiente domestico senza rinunciare alla connessione con il mondo esterno.