Scritto da Erwing Goffman
La vita quotidiana come rappresentazione di Erving Goffman, pubblicato per la prima volta nel 1959, è un'opera fondamentale nella sociologia contemporanea. In questo saggio, Goffman introduce la "prospettiva drammaturgica" per analizzare le interazioni sociali, utilizzando la metafora del teatro per descrivere come gli individui presentano sé stessi nella vita quotidiana.
Secondo Goffman, ogni persona, nelle interazioni sociali, assume il ruolo di un attore che si esibisce su un palcoscenico davanti a un pubblico. La "ribalta" rappresenta lo spazio in cui l'individuo mette in scena una determinata immagine di sé, mentre il "retroscena" è l'area privata dove può rilassarsi e prepararsi per le future rappresentazioni. Questa distinzione evidenzia come gli individui gestiscano le impressioni che desiderano trasmettere agli altri, cercando di mantenere coerenza e credibilità nella loro "performance" sociale.
In sintesi, La vita quotidiana come rappresentazione offre una visione approfondita delle dinamiche interazionali, rivelando come la vita sociale sia una serie di rappresentazioni in cui gli individui, consapevolmente o meno, recitano ruoli per costruire e mantenere la propria identità agli occhi degli altri.